Apparecchi acustici e amplificatori acustici: che differenza c’è?
Sentire bene è fondamentale per il benessere psicofisico di una persona, una scarsa qualità del proprio apparato uditivo può infatti comportare problematiche sul lavoro, nello studio e ovviamente anche nei rapporti interpersonali di tutti i giorni.
Per questo, spesso, gli esperti consigliano l’utilizzo di apparecchi e/o amplificatori acustici per ovviare a problemi che possono essere legati a patologie o semplicemente all’avanzare dell’età.
Apparecchi acustici e amplificatori, perché non sono uguali
Spesso gli apparecchi e gli amplificatori acustici vengono considerati pressoché equivalenti ma è un errore; è come se si considerasse una scarpa da calcio uguale ad una scarpa col tacco a spillo semplicemente perché entrambe vengono indossate ai piedi. La differenza è nella forma, nella struttura, nell’utilizzo esattamente come amplificatori e apparecchi acustici che sono entrambi dispositivi concepiti per supportare l’apparato uditivo ma variano totalmente nel come e nel perché di questo supporto. Scopriamo insieme in che modo differiscono.
Le principali differenze tra amplificatori e protesi acustiche
APPROCCIO STANDARD – APPROCCIO AD PERSONAM
La principale differenza che divide un amplificatore da un apparecchio acustico è la differenza di approccio nel loro funzionamento. Spiegamoci meglio: un amplificatore acustico, come suggerisce anche il nome, si limita ad ampliare qualsiasi tipo di input sonoro, in sostanza, alza il rumore di ogni suono che arriva all’orecchio e questa operazione avviene in maniera totalmente indistinta. Per questa ragione, un amplificatore acustico non è una soluzione reale per una persona che ha specifici problemi di udito. Gli apparecchi acustici invece lo sono, perché sono invece calibrati su misura in base alle specifiche esigenze della persona. Un apparecchio acustico deve aderire perfettamente alla forma dell’orecchio di chi lo indossa poiché la forma della protesi viene modellata in base a quella che è l’impronta del condotto uditivo esterno dell’individuo.
Tecnologia basilare – tecnologia digitale
Un’altra grande differenza è data dalla tecnologia utilizzata dai due dispositivi. Gli amplificatori acustici dispongono di una tecnologia alquanto basilare: il suono viene catturato e amplificato. Diverso e più articolato è il discorso per gli apparecchi acustici che dispongono di una tecnologia digitale più raffinata. Questi dispositivi sono infatti in grado di catturare, elaborare ed amplificare il suono in base a quelle che sono le esigenze dell’utilizzatore. Inoltre, spesso dispongono anche di tecnologia wireless.
Acquisto libero – prescrizione medica
Dal momento che gli amplificatori acustici non necessitano di alcun tipo di iter di adattamento o di assistenza medica, possono essere acquistati ed utilizzati liberamente da chiunque. Gli apparecchi acustici, di contro, necessitano non solo di prescrizione medica ma anche di un controllo dell’udito e perfino di un iter applicativo di adattamento e di assistenza ad personam da parte di uno specialista del settore. Non potrebbe che essere così d’altra parte, vista la complessità tecnologica che soggiace questi dispositivi.
Limitazioni d’uso – massima compatibilità
Gli amplificatori acustici aumentano il volume di qualunque suono e questo comporta inevitabilmente uno stress decisamente elevato per tutto l’apparato uditivo, per questa ragione, dunque, non possono essere utilizzati per più di 60 minuti consecutivi. Gli apparecchi acustici invece, essendo calibrati per l’esigenze specifiche delle persona che li utilizza non hanno un limiti di tempo d’utilizzo e anzi, è consigliato, una volta emersa la necessità del loro impiego, di non rimuoverli mai o quasi.