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Alcune cattive abitudini che possono danneggiare l’udito

L’udito è uno dei nostri cinque sensi, che ci permette di orientarci, comunicare e avvertire pericoli anche a distanze ragguardevoli. L’udito ha un impatto diretto sulle capacità cognitive: sentire bene rende le persone più attive, più incluse nel contesto circostante, permette loro di gestire meglio gli impegni quotidiani, e stimola l’attenzione, la vivacità e la creatività: non dimentichiamo che la musica è lo strumento ricreativo più diffuso che passa soltanto dall’orecchio. Capiamo quindi che mantenere l’udito in salute è fondamentale.

Sette cattive abitudini che danneggiano l’udito

Al di là di patologie congenite o che si sviluppano con l’età, esistono diverse cattive abitudini che possono danneggiarlo: in questo articolo elenchiamo le sette più diffuse.

Il fumo

La nicotina presente nelle sigarette limita il flusso di sangue alle orecchie e danneggia le cellule che si occupano di trasmettere il suono al cervello. Come è evidente, anche le sigarette elettroniche apportano lo stesso rischio, poiché contengono anch’esse la molecola. Nei casi più gravi e in presenza di predisposizione naturale, il fumo può causare sordità, anche nei fumatori passivi.

L’alcol

Quando abusato, il consumo di alcol non danneggia soltanto il fegato, ma anche l’udito. Recenti metanalisi hanno evidenziato come l’alcol agisca direttamente sul cervello, inibendo la sua capacità di interpretare i suoni, specialmente quelli a basse frequenze. Chi abusa di alcol con costanza, ha un rischio maggiore di danneggiare la corteccia uditiva che ha sede nel cranio, avendo dirette conseguenze negative sul nervo uditivo.

Non curare i denti

Spesso le infezioni alla bocca si trasferiscono anche all’apparato uditivo: sarà capitato a molti di avere mal di denti per qualche giorno e di sentirci di meno. Questo accade per la vicinanza della bocca alle orecchie: quando i batteri presenti in eccesso nella bocca proliferano, si trasferiscono nel flusso sanguigno e infiammano tutti i tessuti adiacenti, come arterie, parotide e orecchie.

Carenza di ferro

Da uno studio dell’università della Pennsylvania è emerso che l’Anemia Sideropenica ha una correlazione con la perdita dell’udito. Le persone con anemia hanno il 50% di probabilità di riscontrare perdita di udito rispetto alla media di quelle senza anemia. Come risaputo, l’anemia colpisce più frequentemente le donne, a causa del ciclo mestruale mensile e predisposizione genetica.

 

Parotite

La parotite (conosciuta anche come orecchioni) è una malattia comune nei bambini che causa gonfiore alla parotide e alle ghiandole salivari. Se non curata prontamente con antibiotici o se presa da adulti, può portare a infezioni più estese che coinvolgono le meningi e l’apparato uditivo. Chi soffre di parotite recidiva spesso nota un abbassamento dell’udito avanzando con l’età.

Apnee notturne

Potrà sembrare strano, ma le apnee notturne sono una delle cause della perdita di udito. Molti studi affermano che questo potrebbe essere causato dal fatto che l’apnea riduca l’apporto di ossigeno all’orecchio, con conseguente abbassamento dell’udito.

Stress

Che lo stress danneggi la salute dell’organismo in molti modi diversi è ormai comprovato da anni. Sebbene una piccola quantità di ansia può permetterci di affrontare con più energia gli eventi che coinvolgono la nostra vita, come un colloquio importante, un’esame o una gara, una quantità eccessiva di stress apporta soltanto danni. L’eccessiva produzione di adrenalina da parte del corpo, ha ripercussioni negative sul circolo sanguigno, strettamente legato con le funzioni uditive. Problemi al microcircolo possono causare danni all’udito, inoltre uno dei disturbi più comuni al giorno d’oggi, l’acufene (fastidiosi ronzii inesistenti, udibili solo da chi soffre della patologia), dovuto principalmente allo stress, è fonte di insonnia e altri fastidi con conseguente aumento di stress.
La perdita di udito, per esempio con l’avanzare dell’età, può causare altro stress e iniziare un circolo vizioso tutto a discapito dell’umore. Studi medici attrezzati al giorno d’oggi consentono l’installazione di apparecchi per l’udito, invisibili e poco costosi, che permettono una corretta trasmissione dei suoni e un benessere psicofisico generale.

Ipoacusia: cosa è?

Per ipoacusia si intende un problema dell’udito che si manifesta con una non corretta percezione di suoni e parole e che colpisce in particolar modo i soggetti anziani. Le cause dipendono principalmente dall’invecchiamento dell’organo uditivo, e la condizione si può presentare di due tipi ossia trasmissiva e percettiva. In riferimento a quanto sin qui premesso, vediamo nei dettagli di cosa si tratta, quali sono i sintomi e come curare l’ipoacusia.

Cause e sintomi dell’ipoacusia ?

L’ipoacusia che può essere trasmissiva o percettiva differisce se si tratta della prima o della seconda. Nell’ ipoacusia trasmissiva le cause vengono addebitate a tappi di cerume, forme di otiti acute e croniche ma anche a perforazioni del timpano. Nell’ipoacusia percettiva invece la condizione si manifesta a seguito di traumi acustici o malattie come ad esempio la meningite. I soggetti di una certa età sono maggiormente predisposti ad una delle due forme di ipoacusia specie se lamentano altre patologie tipo ipertensione, ipercolesterolemia e diabete che portano alla degenerazione del nervo dell’udito di tipo bilaterale e simmetrica. Anche nei bambini l’ipoacusia infantile si può tuttavia manifestare, ed in genere a causa di fattori come l’ereditarietà o a seguito di alcune infezioni contratte nella prima infanzia come ad esempio la cosiddetta otite effusiva, ossia un’infiammazione del timpano e relativi ossicini generata dalla presenza di muco che non si riassorbe. Questa forma di otite non dolorosa, comunque comporta una significativa riduzione dell’udito. I sintomi più comuni in presenza di ipoacusia possono manifestarsi con una sordità che cresce con il passar del tempo, ma anche con strani rumori nell’orecchio, vertigini, disturbi dell’equilibrio e capogiri oppure con nausea e sensazione di una forte pressione nell’orecchio.

Come viene diagnosticata l’ipoacusia?

Un otorino può diagnosticare l’ipoacusia valutando in primis la condizione del condotto uditivo e della membrana di cui si compone il timpano. In secondo luogo provvede ad effettuare degli esami uditivi come ad esempio quello noto con il termine di audiometrico tonale che nello specifico consiste nel sottoporre all’audizione di alcuni suoni tramite delle cuffie. Anche l’esame vocale avviene allo stesso modo e comprende la trasmissione nelle cuffie di parole anziché suoni. Infine va aggiunto che c’è anche un test noto come impedenzometria che serve all’otorino per misurare il grado di elasticità della membrana del timpano, in modo da accertarsi a seconda dell’esito se è ridotta oppure del tutto assente. In quest’ultimo caso significa che all’interno del timpano è presente del muco che non permette di udire correttamente suoni e parole. Questa tecnica serve tra l’altro a verificare il riflesso del tendine della staffa che nei giovani provoca una riduzione dell’udito e quindi rende necessario un intervento chirurgico.

Come curare le varie tipologie di ipoacusie ?

L’ipoacusia a seconda se trasmissiva o percettiva è in ogni caso curabile; infatti, è possibile intervenite con farmaci in grado di curare l’infiammazione catarrale oppure con piccoli interventi chirurgici che mirano a ripristinare la funzione della membrana timpanica e dei relativi ossicini. Tuttavia l’ipoacusia può manifestarsi anche in altre forme come ad esempio quella nota con il termine di neurosensoriale che viene trattata con farmaci (soltanto in alcuni casi), ossia quando il problema si presenta in forma acuta o con l’infiammazione del nervo. Questa condizione va tuttavia diagnosticata precocemente al fine di scongiurare danni irreversibili agli organi interessati e che possono portare ad un sordità completa. Da ciò si evince che sottoporre i bambini ad esami audiometrici è sicuramente un’ottima scelta per prevenire o curare in tempo l’ipoacusia, e magari optare per apparecchi acustici di ultima generazione che in tal senso possono fare davvero tanto per l’udito e patologie ad esso correlate.