Articoli

Acufene da stress

Il mondo in cui viviamo mette sempre a più dura prova il nostro organismo, minando il nostro benessere psico-fisico in svariati modi. Ad oggi l’acufene da stress è aumentato rapidamente incrementando il livello di stress ed ansia e causando soprattutto disturbi all’apparato uditivo.

Inquinamento acustico e fattori di stress 

Non è esento da tutto questo anche il nostro sistema uditivo, il quale risente negativamente sia del sempre crescente inquinamento acustico sia dello stress in generale che può causare l’insorgere di molte patologie tra cui, appunto, l’acufene da stress.

Cos’è l’acufene 

Prima di scandagliare le cause che legano lo stress di tutti i giorni all’insorgere di questa patologia è bene chiarire cosa si intende con questo termine. Acufene è il termine medico e scientifico per indicare quella comune sensazione di un fischio nelle orecchie, quello che sentiamo per intenderci dopo essere stati ad un concerto particolarmente rumoroso. A chiunque infatti, almeno una volta nella vita sarà capitato di avvertire un fastidioso ronzio o sibilo all’orecchio senza che ci fosse alcunché a provocarlo.
L’enorme differenza tra questo avvenimento che può capitare a chiunque, per le più disparate ragioni, e la vera e propria patologia è che per chi soffre di acufene il fischio non è un qualcosa di occasionale ma è un compagno di vita costante che, come si può ben immaginare, provoca un fortissimo senso di disagio fisico, emotivo e psicologico.
La ricerca medica non ha ancora individuato in maniera chiara quali possano essere le cause per l’insorgere di questo particolare fenomeno che più che una malattia è da considerare il sintomo di una malattia. Su un punto però medici, scienziati ed esperti concordano: il legame tra l’acufene e lo stress è insindacabile. Vediamo insieme perché.

Gli effetti dello stress sul nostro organismo 

Il ritmo di vita frenetica, le pressioni sociali, lavorativi, scolastiche e relazioni della nostra società iper-capitalistica stanno portando sempre più persone a soffrire di sindromi da stress e stati d’ansia. Il numero di individui che infatti convive quotidianamente con questi fattori di disturbo emotivo è sempre più elevato e gli effetti negativi di questa condizione non si traducono solo a livello emotico, psicologico e relazionale ma anche, e forse soprattutto, fisico trasformandosi così in un vero e proprio malessere per tutto l’organismo.
E’ dimostrato infatti che il nostro organismo risponda ad alti livelli di stress aumentando la produzione di glutammato e di cosa si tratta? Il glutammato è un amminoacido che ha il compito essenziale di favorire la comunicazione tra le diverse cellule nervose ed è dunque importantissimo per tutto ciò che concerne gli stimoli sensoriali e i segnali di eccitazione. Tuttavia, un eccesso di glutammato porta anche ad un eccesso di questi stimoli sensoriali e questi segnali di eccitazione e allora cosa succede? Succede che il nostro cervello, come se fosse un computer con troppe tabs aperte, non riesce a processarli tutti e per questa ragione, alcune zone, fra cui proprio quella del nervo acustico possono subire danni non da poco.
Il “danneggiamento” ed il malfunzionamento del nervo acustico è proprio una delle principali problematiche collegate all’insorgere di acufeni da parte degli studiosi.

Come combattere l’acufene da stress 

Non c’è bisogno di un medico per capire che l’acufene possa rappresentare un elemento enormemente debilitante per chi ne soffre perché rende difficile comunicare, pensare, ragionare e ovviamente anche dormire. L’acufene è senza dubbio una fonte di stress immane per le persone che ne sono affette e questo, per una patologia che può insorgere proprio per lo stress, comporta un pericolosissimo circolo vizioso dal quale diventa molto difficile uscire. Fortunatamente esistono dei rimedi per questo fenomeno, i migliori alleati per combattere l’acufene sono due: il magnesio poiché esso è in grado di ridurre i livelli di glutammato nel vostro organismo e la TRT (Tinnitus Retraining Therapy), una terapia che si occupa di rieducare il cervello alla corretta percezione dei suoni e che si è dimostrata nel tempo il più valido rimedio per l’acufene da stress.

Alimentazione e udito

Secondo alcuni studi scientifici accurati condotti da un’università americana, pare che esista una specifica dieta che vada a preservare e a salvaguardare l’udito umano, grazie all’azione di alimenti contenenti sostanze che aiutano nel mantenimento ottimale della capacità uditiva.
Inoltre, si è anche osservato come alcuni pazienti affetti da una perdita uditiva di variabile entità abbiano beneficiato moltissimo di uno stile di alimentazione guidato per il benessere dell’udito.
Pertanto, quali sono i componenti nutritivi che sorridono alla capacità uditiva?
Che dire degli alimenti nei quali sono contenuti?
Rispondiamo a ciascun quesito posto in maniera chiara ed esaustiva, fornendo una dettagliata panoramica in merito a questo speciale argomento!

Le sostanze nutritive che aiutano l’udito

Seguire alla lettera una dieta alimentare corretta e bilanciata è fondamentale per trarre il massimo dagli alimenti che si assumono.
Ad esempio, la protezione del proprio udito passa dal consumo di cibi contenenti la vitamina B9, ricercabile in frutta, verdura e cereali.
Nello specifico, ad essere fondamentali sono le 4 vitamine che hanno l’importante ruolo di preservazione del tessuto cerebrale dai radicali liberi:

  • la vitamina E, abbondantemente presente nella frutta secca;
  • la vitamina B6, della quale sono ricchissime le banane, le patate e i cereali integrali;
  • la vitamina B12, presente nella carne o negli alimenti di origine animale, come i latticini;
  • l’acido folico, abbondante nei legumi e nelle verdure a foglia verde

Il connubio perfetto tra queste sostanze e questi alimenti crea un mix dietetico di assoluta importanza nella protezione dell’udito, nonché rappresenta la soluzione migliore per salvaguardare l’orecchio da patologie piuttosto frequenti.
Che dire di altri consigli alimentari da tenere presente?

Altre sostanze da assumere per l’udito

Oltre al pacchetto di vitamine succitato, risultano essere estremamente utili anche macromolecole come lo zinco, il quale si trova in alimenti ricchi di proteine, come la carne, il cioccolato fondente o i semi di zucca.
La peculiarità dello zinco è quella di aiutare il sistema immunitario a mantenere il suo benessere, oltre a supportare le cellule nella loro crescita e nella guarigione da ferite cutanee: questo non fa altro che aiutare l’individuo che lo assume ad evitare infezioni o infiammazioni che colpiscono l’orecchio abbastanza frequentemente.
In molti casi, lo zinco viene utilizzato come valido alleato contro l’acufene, annoso disturbo uditivo che oggigiorno colpisce sempre più persone.
Oltre a ciò, una menzione speciale va rivolta al potassio, elemento contenuto nei pomodori, negli spinaci, nelle patate, ma anche nelle albicocche e famoso per essere il costituente principale delle banane.
Il potassio ha un ruolo di cruciale importanza nel mantenimento delle buone prestazioni uditive: esso va ad agire nella zona più profonda dell’orecchio, migliorando il fluido di cui è dotata l’area dell’orecchio interno e agevolando la traduzione dei rumori ambientali in segnali elettrici che il cervello interpreterà come suoni ben definiti.
Un ulteriore componente molto importante è l’omega 3, presente nella stragrande maggioranza dei pesci, ma anche nelle noci o nei semi di lino: si tratta di una tipologia di acidi grassi essenziali che riducono il rischio di perdita dell’udito.
Che dire, invece, dei cibi da evitare per la salute dell’orecchio?

Cosa evitare per preservare l’udito

La dieta alimentare da seguire per salvaguardare l’udito prevede la totale esclusione degli zuccheri: dato che risulta essere particolarmente difficile eliminarli, potrebbe essere utile sostituirli con del miele o con lo sciroppo d’acero.
Sarebbero da evitare anche gli oli vegetali, ricchi di acidi grassi, esattamente come i formaggi di natura grassa che dovrebbero essere sostituiti da formaggi biologici notoriamente più leggeri.
Infine, per lo stesso principio, si dovrebbe prediligere il consumo di carni a basso contenuto di grassi.
Insomma, preservare l’udito significa prendersi cura della propria salute e del proprio benessere: basta una dieta alimentare equilibrata e corretta per diminuire la frequenza di insorgenza di problemi uditivi, per uno stile di vita sano e duraturo!

Bambini a scuola: come affrontare la perdita uditiva

Un bambino che presenta un udito debole già in tenera età può andare incontro a una serie di problematiche relative al corretto sviluppo del linguaggio e dell’apprendimento scolastico.
Per questa ragione, dunque, è opportuno un immediato intervento attraverso soluzioni mirate alla riabilitazione uditiva dei bimbi, consentendo loro di crescere in maniera ottimale.
Tuttavia, la diagnosi precoce incontra un ostacolo e questo è rappresentato dalle difficoltà di metodo.
Se, da una parte, lo screening neonatale riesce a identificare e valutare le sordità congenite mediante la tecnica di audiometria oggettiva, quando, poi, c’è bisogno di rilevare le successive perdite uditive, anche di lieve entità, si va incontro a una serie di problemi che non permettono di identificare le progressive forme di perdita di udito durante la tarda infanzia.

Qual è il ruolo della scuola in quest’ambito?

La scuola, per quanto riguarda la salute uditiva, gioca un ruolo fondamentale in tema di prevenzione e di diffusione della cultura sull’udito, in quanto può rivolgersi a una platea piuttosto estesa.
Risulta essenziale, dunque, promuovere iniziative sanitarie scolastiche al fine di fare luce sull’importanza dell’udito nell’istruzione, ponendo anche l’accento su quelli che sono i problemi più frequenti per i bambini in età scolare e sull’inclusione delle cure per l’udito.

Quali sono i test da dover eseguire?

Un test molto efficace per valutare la qualità dell’udito nei bimbi in età scolare è rappresentato dall’esame audiometrico; un simile approccio, però, comporta l’uso di strumenti piuttosto costosi e quindi non sempre può essere garantito per tutti.
L’uso di software o della tecnica audiometrica senza cabina silente possono essere valide opzioni per lo screening, ma per essere efficienti dovrebbero essere integrate con otoscopia, timpanometria e test delle emissioni otoacustiche.
Quest’ultimo esame, ad esempio, è di fondamentale importanza per rilevare situazioni in cui i bimbi non riescono a seguire la lezione in classe.
Tutto ciò ha messo in evidenza quelli che sono i problemi e i limiti nell’attuare un piano di screening scolastico, soprattutto in riferimento ai costi troppo elevati di questi strumenti.
Per tale motivo, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sostiene che è necessario implementare le ricerche riguardanti questo settore, valutandone attentamente i costi e sviluppando delle stime generali in base alle singole aree di applicazione; in questo modo si potrà definire un esatto protocollo.

L’efficacia dello screening scolastico: il caso studio in Polonia

Nella Polonia orientale, nel 2008, è stato attuato un programma di screening uditivo in alcune scuole che ha raggiunto più di 90 mila bambini di età compresa tra i 7 e i 12 anni.
Successivamente, nel 2010, questo programma è stato esteso anche al lato ovest del paese e ha incluso progetti che prevedevano controlli per orecchie, udito e occhi.
Il risultato di questo studio ha avuto esiti davvero importanti: circa il 14% dei bimbi sottoposti allo screening ha registrato perdite di udito e di conseguenza sono stati invitati ad effettuare altre cure e trattamenti per valutare più approfonditamente la questione.
Questo dato, inoltre, è ancora più allarmante se si pensa che più della metà dei genitori dei bambini che hanno registrato problemi uditivi non si era mai resa conto della presenza di tale deficit nei loro figli.
In più, circa il 27% dei piccoli non aveva mai fatto un controllo dell’udito, a parte quelli destinati ai neonati, e il 41% non ha ricevuto cure specialistiche per superare la perdita uditiva.
Tali dati, quindi, hanno fatto emergere una realtà piuttosto preoccupante e se non fosse stato per questo screening, molto probabilmente, gran parte dei bimbi non avrebbe avuto la giusta cura per le problematiche relative all’udito, con un conseguente danno in termini di salute pubblica e di qualità della vita.

Che cosa aspettarsi dal test dell’udito

Il test dell’udito è fondamentale perché valuta la sensibilità e la salute dell’orecchio.
In molti si domandano come possa funzionare un test dell’udito, che tipo di esami vanno effettuati dall’audioprotesista e, soprattutto, quanto possa costare e che valore abbia tale test. Scopriamolo insieme!

Il test dell’udito per intervenire sulla qualità delle proprie orecchie

Chi soffre di questo particolare problema, molto spesso è afflitto da innumerevoli dubbi che lo spingono a scoprire al più presto di cosa possa trattarsi, se si tratta di una questione grave o meno. Allora ecco spiegato a che cosa fa riferimento il test dell’udito, quanto costa, quanto tempo richiede, quali sono gli esami da eseguire, che valore abbia e, soprattutto, se è necessario l’acquisto di un apparecchio acustico.

Cos’è il test dell’udito?

Il test dell’udito viene raccomandato a tutte quelle persone che si trovano al di sopra dei 60 anni almeno una volta all’anno. Questo consiglio è essenziale affinché la cura dell’udito risulti essere più efficace per contrastare il problema dell’ascolto. Quando si fa riferimento al non sentire bene dalle proprie orecchie quasi lo si indica come se fosse un vero e proprio limite, ma lo diventa nel momento in cui si tende a sottovalutare il problema col passare del tempo. Ecco perché è fondamentale effettuare controlli periodici dell’udito. In parole povere, il test dell’udito dà informazioni utili per capire la sensibilità di una persona mediante l’intera gamma del parlato. Da qui viene emesso un suono più silenzioso che può essere percepito dall’orecchio del paziente in diversi punti di intervallo vocale (audiogramma).

Quanto costa un test per l’udito?

Nulla. Il test per l’udito è completamente gratuito se lo si effettua grazie al centro audioprotesico Sound – Soluzioni per l’udito. Infatti, una prenotazione sul sito di Sound permette al paziente di sottoporsi al test senza sborsare alcun euro. La prevenzione è importante per permettere alla persona di intervenire in tempo su eventuali cali di udito. Per poter prenotare una visita totalmente gratuita, basta andare nella sezione apposita del sito dove sono presenti i contatti necessari e poter compilare il form.

Quanto tempo necessita il test?

Il test ha tempistiche che vanno da 30 a 60 minuti. Effettivamente, potrebbe durare pochissimo tempo o impiegarci un po’ di più, in base alle specifiche esigenze del paziente sottoposto a controllo. Risulta cruciale il dialogo che viene intrapreso dal paziente con l’audioprotesista in modo tale da dare le giuste valutazioni sul caso. In questa fase del test vengono messe in evidenza reali complessità che il paziente possa presentare durante la propria quotidianità, probabili difficoltà riscontrate anche in passato (ambiente da lavoro rumoroso, hobby particolari e altro ancora) e, infine, lo stile di vita.

Quali esami si effettuano?

L’audioprotrsista di Soundudito si occuperà di monitorare la pervietà del condotto uditivo mediante otoscopia. Se la situazione dovesse dare esito idoneo a procedere, allora verrà eseguito l’esame audiometrico, processo in cui il paziente sarà sottoposto a suoni di diversa frequenza e intensità per riuscire a capire che risposta dia a questi stimoli. Già con questo esame si può comprendere lo stato di salute dell’udito del paziente, ma in altri casi sarà utile effettuare altri esami (esame vocale). Quando l’esame arriva al termine, lo stesso giorno il paziente potrà commentare assieme all’audioprotesista dei risultati derivanti dal test.

Il valore del test dell’udito

Non appena viene delineato il quadro audiologico, allora si potranno dare le prime indicazioni sui rimedi e sulle soluzioni da adottare al fine di recuperare quantomeno parte dell’udito perso. Il ruolo dell’audioterapista è quello di offrire soluzioni idonee in base a quanto è stato valutato dall’esito del test. Soundudito offre anche una prosa gratuita per usare apparecchi acustici in modo tale da permettere a chi soffre del calo d’udito di poter sperimentare questi dispositivi in modo da cercare di sentire nuovamente. La prova, come già anticipato, è totalmente gratuita.

Dopo la prova gratuita si può acquistare l’apparecchio acustico?

Sarà l’audioprotesista ad indicare al paziente che soffre di calo uditivo se ritiene opportuno acquistare definitivamente l’apparecchio acustico, sempre in base alla situazione del paziente stesso.

Perdita dell’udito e demenza senile: che legame c’è?

Perdita di udito e demenza senile, una associazione che non tutti fanno, una associazione che richiama timori e insicurezza, ma che ha una spiegazione precisa così come varie e diverse possibilità di intervento.

Partiamo da una domanda: distinguere i suoni, catalogarli, dargli un’attribuzione specifica, è un’azione dell’apparato uditivo o del cervello?

Lo stretto legame tra perdita di udito e demenza senile

Ebbene, se sentire da un punto di vista del volume, della voce, dello strumento, è un compito che il nostro organismo affida all’apparato uditivo, al contrario, le informazioni ricevute durante “l’ascolto” vengono esaminate dal nostro cervello, che le recepisce e in un certo senso le smista a seconda degli stimoli ricevuti.

Il cervello è deputato alla catalogazione delle sorgenti sonore, riconosce i suoni, “impartisce” compiti al corpo in base all’origine dei suoni e seleziona le attività derivanti dai suoni in base alle priorità. A questo punto, diviene evidente la correlazione tra sistema nervoso e udito e, per conseguenza, il rapporto tra perdita uditiva trascurata e rischio di demenza.

La demenza correlata alla perdita uditiva non è un destino

Abbiamo volutamente parlato di perdita uditiva “trascurata” perché esiste un’alta possibilità di recupero laddove si rilevi un intervento tempestivo. Le statistiche infatti dimostrano che più di un terzo dei casi di demenza può essere intercettato e prevenuto, ma non solo, può essere addirittura rallentato nel suo decorso.

Adottare uno stile di vita sano che comprenda esercizi quotidiani non solo per il corpo, ma anche per il nostro cervello, e intervenire tempestivamente sull’indebolimento uditivo, comporta l’acquisizione di un notevole vantaggio contro il progredire della demenza.

Perdita uditiva, un elevato fattore di rischio nella demenza

Tralasciare i primi segnali di una perdita uditiva lieve, pensare che si risolva da sola, o, ancor peggio, isolarsi ed estraniarsi, significa lasciare un ampio margine di sviluppo ai fattori di rischio che possono determinare l’insorgenza delle demenza.

Arrestare il processo degenerativo, o perlomeno rallentarlo, è fondamentale per evitare di fare i conti con situazioni e condizioni irreparabili. Il cervello deve essere stimolato quitidianamente per mantenersi attivo ed efficiente.

Se ancora non avete chiara la correlazione tra indebolimento uditivo e demenza, vi facciamo un piccolo esempio: una persona che non sente bene inizia a manifestare un disagio dapprima iniziale che, gradualmente, con il progredire del livello di perdita uditiva, si trasforma in difficoltà nello stare in relazione.

La persona si estranea, tende ad isolarsi, diminuendo il livello di stimoli a cui era in precedenza sottoposta fino a quel momento. Di pari passo, il declino cognitivo si nutre di questo rallentamento delle attività e inizia a progredire.

L’isolamento sociale è una delle principali alleate della demenza, poiché si vanno a ridurre drasticamente tutte quelle abitudini che mantenevano “in esercizio” il nostro cervello. Assenza di stimoli mentali, diminuzione dell’interazione con gli altri, sono il terreno fertile ideale per il proliferare di quegli elementi che alterano il processo cognitivo.

Ma come di comporta l’udito danneggiato per recuperare le informazioni che non giungono più in maniera immediata? E’ proprio in questa fase che, l’indebolimento uditivo chiede maggiore sforzo a tutte quelle risorse del corpo che caratterizzano la memoria e l’elaborazione del pensiero. Il cervello subisce una vera e propria modifica strutturale, tendendo a ridursi e ad evidenziare atrofia.

Apparecchi acustici, i migliori amici dell’udito e del cervello

Gli apparecchi acustici sono una soluzione che può dimostrarsi particolarmente efficace in questi casi, tanto da diventare mezzo di contrasto contro l’avanzare delle demenza.

Smettere di isolarsi, tornare a stare in società, vivere la vita recependo e ricevendo gli stimoli come prima della comparsa dei primi stimoli significa restituire il proprio ruolo ad ogni funzionalità, riportando un equilibrio che solleva il cervello dall’affaticamento a cui era stato sottoposto con l’indebolimento uditivo.

Dopo un consulto con il nostro personale qualificato, potrete accedere al test gratuito dell’udito per intervenire in maniera subitanea contro la perdita uditiva. Studieremo insieme la soluzione più adatta alle vostre esigenze e alle vostre necessità, fornendovi una continua assistenza e un adeguato supporto.

I gradi di una perdita uditiva: quando ricorrere all’apparecchio acustico?

La perdita dell’udito, in maniera graduale più o meno costante, è una condizione, prima ancora che una patologia, che causa instabilità e disorientamento nella persona in cui si verifica.

L’udito è un riferimento indispensabile, centrale per lo svolgimento delle attività quotidiane, che guida le nostre azioni al pari delle nostre percezioni. Ecco perché il suo indebolimento può essere così destabilizzante per chi deve affrontarlo e viverlo ogni giorno.

Cos’è la perdita uditiva

La perdita uditiva, anche nota come indebolimento dell’udito, è una patologia molto più diffusa di quanto si pensi: colpisce una persona su 5, tanto da essere classificata al terzo posto come patologia più diffusa nel nostro Paese.

Erroneamene o per credenza comune, si tende a pensare che le persone maggiormente colpite siano gli anziani: niente di più sbagliato. Negli ultimi anni, a causa di una serie di elementi (aumento dell’inquinamento acustico, stili di vita, etc…) l’età media delle persone colpite da perdita uditiva è sempre più bassa.

Giovani e meno giovani devono fare i conti, indifferentemente, con questa patologia, che varia da individuo a individuo. Ma come riuscire a capire di aver bisogno di un consulto?

Prestate attenzione al numero delle volte in cui chiedete alla persona con cui state parlando di ripetere le cose; al come sentite una qualunque voce dall’altra parte del telefono; all’impostazione del volume degli apparecchi elettronici (tv, radio, pc), facendo caso se tendete periodicamente ad aumentarlo.

Le condizioni che vi abbiamo elencato sono considerate i primi sintomi dell’ipoacusia, ossia della perdita uditiva appunto.

I gradi dell’indebolimento uditivo

L’ipoacusia è una patologia ben determinata da dei parametri di riferimento precisi e può considerarsi tale quando è superiore ai venti decibel (dB HL). Le fasi sono graduali e individuate in quattro manifestazioni, sempre ricadenti nell’orecchio migliore:

  • lieve, con indebolimento dell’udito tra 21-40 dB HL;
  • media, con indebolimento dell’udito tra 41-70 dB HL;
  • grave, con indebolimento dell’udito tra 71-90 dB HL;
  • profonda, con indebolimento dell’udito di almeno 91 dB HL.

Quando fare ricorso a un apparecchio acustico?

Negli anni, il livello di certificazione e di affidabilità degli apparecchi acustici ha raggiunto risultati elevatissimi, grazie ai quali è possibile tornare condurre la propria vita senza essere in qualche modo rallentati o ostacolati dalle conseguenze della perdita uditiva.

Ma come fare a sapere quando ricorrere all’utilizzo di un apparecchio acustico? Una volta stabilito il livello lieve, medio, grave o profondo di acusia, dovete tener presente che il parlato, la voce, mediamente è attorno ai 40 dB HL.

Andando a rivedere i dati di riferimento riportati sopra, vi accorgerete che stiamo parlando del livello di acusia medio, pertanto se avete difficoltà a seguire in discorso a causa delle mancata comprensione della voce del vostro interlocutore, potreste già avere necessità di ricorrere a un apparecchio acustico.

Naturalmente, parliamo di dati che possono essere elaborati e presi in considerazione solo dopo un esame dell’udito, durante il quale sarete assistiti dal nostro personale dedicato, altamente qualificato per rispondere ad ogni vostra domanda o necessità.

Scoprirete la discrezione dei nostri apparecchi acustici e le loro prestazioni. Potrete ritrovare un nuovo modo di stare in relazione, riprendendovi gli spazi e le esperienze a cui avete rinunciato per il disagio e la vergogna che accomuna chi affronta un problema di perdita uditiva.

Che si tratti di indebolimento dell’udito lieve, medio, grave o profondo, siamo a vostra disposizione per fornirvi le migliori soluzioni, sempre nel rispetto delle vostre esigenze e delle vostre necessità.

Amiamo fornire soluzioni che restituiscano ai nostri clienti la serenità di “tornare a sentire”, perché sentire bene significa riappropriarsi di quella sicurezza che era andata perduta. Con i nostri apparecchi acustici tornerete a vivere la libertà di momenti condivisi con le persone che amate, lontano da sguardi spazientiti e giudicanti.

Lavoriamo ogni giorno, con passione e dedizione, per regalarvi l’emozione di godervi una serata in compagnia o un momento speciale, senza la limitazione di non riuscire a sentire, senza l’assillo di chiedere la ripetizione del discorso. Al vostro fianco, sempre.

Perdite uditive nei bambini

La perdita uditiva è un problema estrememanete rilevante e pericoloso, che non va trascurato, sin dall’età infantile, cosi da poter intervenire precocemente con le dovute precauzioni, ed evitare conseguenze deleterie per il bambino.

Perdita uditiva: un problema da non sottovalutare

L’udito, è un senso fondamentale, che permette agli individui di entrare in contatto col mondo, di creare relazioni con altre persone, e di dare una voce alle cose e persone, da bambini è fondamentale ascoltare la voce dei genitori, per entrare per la prima volta in contatto col mondo e familiarizzare con la voce altrui. L’ipocausia, nei bambini, è abbastanza frequente, quindi è un problema da non sottovalutare;anche dopo non aver rivelato, con la prima diagnosi, nessun problema all’udito del bambino, bisogna continuare a sottopporre il bambino a controlli e visite continue, considerato che il problema può subentrare anche dopo, a causa di un danneggiamento del timpano e non solo.

Udito danneggiato nei bambini: i segnali

Individuare eventuali danni o l’ipocausia nei bambini con età inferiore ai 4 mesi, non è semplice e immediato; difatti, le reazioni dei bambini in età cosi esigua, ai rumori e ai suoni esterni, sono pressochè minime e difficilmente percettibili, i segnali per individuare, nei bambini di 4 mesi, l’ipocausia, possono essere i seguenti: il bambino indirizza lo sguardo verso la direzione da cui proviene il rumore, oppure spalancare gli occhi o aggrottare le ciglia. Quando i bambini crescono, invece, diventa sempre più semplice accorgersi dell’ipocausia o di eventuali danni all’udito del bambino; se il bambino non mostra attenzione a ciò che dici, o sembra che non ti senta, allora è bene sottoporlo a una visita. In particolare, i segnali, che evidenziano dei problemi uditivi nel bambino sono i seguenti:

 

  • se il bambino non reagisce alla tua voce
  • se sembra frequentemente disattento
  • se, dai due anni in sù, non riesce a emettere parole o unire le parole
  • dopo i tre anni, se non riesci a comprenderlo

Non è detto, che ogniqualvolta si manifesti uno di questi sintomi, allora debba essere ricondotto all’ipocausia. E’ possibile, che il danno all’udito del bambino sia solo momentaneo, e causato da diverse cause esterne. Ad esempio un ‘infezione che abbia colpito il timpano del bambino, oppure un’infezione generata da una scarsa pulizia dell’orecchio, o da un’infiltrazione di batteri esterni nell’orecchio del bambino. Tantissime volte sarà capitato di non sentire bene per un periodo, o avere fastidi all’orecchio, e questo può essere causato sia per infezioni che per danni causati da rumori eccessivi, e a questo rischio sono esposti sia i bambini che gli adulti. Queste, sono solo infenzioni, o problemi momentanei, che con il passare del tempo e l’utilizzio degli appositi farmaci scompariranno.

I principali segnali di danni all’udito nei bambini più grandi e nei ragazzi


Per i bambini di età maggiore o per i ragazzi, invece, i segnali per capire se il bambino ha problemi uditivi sonodiversi; il bambino chiede spesso “COSA” alle domande o affermazioni che tu o altre persone gli rivolgete, dimostrando di non sentire immediatemente ciò che gli viene detto, se durante le conversazioni rispondono in modo in appropriato dando prova di non sentire il discorso, se spesso iniziano a parlare ad un tono di voce più elevato senza un reale motivo, se mettono il volume della televisione troppo alto, se l’insegnante riferisce a te o al genitore, che il bambino in classe è spesso disattento e non segue la lezione. L’audioprotesista è colui il quale si occupa di effettuare le diagnosi uditive sul tuo bambino e può eseguire questi esami:
Audiometria visiva: con questo test, si insegna al bambino come collegare un suono a un oggetto, e dopo che il bambino abbia effettuato il collegamento, si varia l’intensità del suono per capire quali suoni percepisce il bambino. L’età media consigliata per effettuare questo test è dai 6 mesi ai 2 anni e mezzo
Audiometria gioco: si fanno indossare le cuffie al bambino e gli si fa svolgere un compito, anche qui si fa variare l’intensità del suono e si analizzano le reazioni. L’età media consigliata per effettuare questo test è da 1 anni e mezzo ai 5 anni.
Audiometria toni puri : per i bambini più grandi, sempre con le cuffie, si fanno ascoltare dei suoni, e appena il bambino li sente premerà un pulsante
Test a conduzione ossea: si pone uno strumento vibrante nel retro dell’orecchio per individuare la zona fragile
Test timpano metrico: viene esaminata la flessibilità del timpano

Esaminato il risultato del test, l’audioprotesista, pronuncia i consigli su come procedere. Alcuni possono essere problemi momentanei che con il tempo scompariranno, o se più gravi, con interventi chirurgici. L’udito, è un senso molto rilevante per moltissimi aspetti, è importante tenere sotto controllo lo stato del bambino sin dall’inizio, e assicurarsi che l’udito sia costantemente in ottime condizioni, e quando non è cosi, intervenire immediatamente.

I cibi amici dell’udito

Il cibo che mangiamo influisce direttamente sul nostro benessere generale inclusa la salute dell’udito. Una dieta equilibrata ricca di nutrienti vitali può in tal senso prevenire potenziali danni e migliorare la funzionalità dell’orecchio. Secondo recenti studi da parte di autorevoli università americane, una dieta ricca di frutta e verdura può infatti ridurre del 30% il rischio di perdita dell’udito. Potassio, zinco, acido folico e magnesio sono quattro minerali amici dell’udito, e che quindi vale la pena considerarli per il miglioramento della salute dell’orecchio.

Alimenti per mantenere l’udito sano

Nella lotta per mantenere il corpo sano e funzionante, vitamine e minerali svolgono un ruolo importante. Il calcio ad esempio costruisce ossa forti, mentre lo zinco è ideale per rafforzare il sistema immunitario. Alcuni minerali come quelli elencati di seguito, sono anche fondamentali per la protezione della salute dell’udito. Alcune diete legate allo stile di vita come ad esempio quella mediterranea, contengono dei cibi che sono considerati perfetti per l’udito poiché ricchi di tante altre vitamine e minerali essenziali.

Pesce e legumi

Il pesce specie quello azzurro contiene pochi grassi ed è ricco di Omega-3, Omega-6 e altri minerali essenziali di cui il corpo ha bisogno. Inoltre vanta un quantitativo sufficiente di vitamina D che rafforza le ossa comprese quelle all’interno delle orecchie e aiuta a prevenire l’otosclerosi (una crescita anormale delle ossa all’interno dell’orecchio che causa la perdita dell’udito). I legumi sono anch’essi importanti per mantenere l’udito sano; infatti, alcuni come fagioli e piselli contengono molto zinco ossia un minerale fondamentale che sostiene il sistema immunitario e migliora proprio l’udito.

Frutta e verdura

Essendo le banane note come un superfood, dovrebbero essere consumate ogni giorno per rimanere sempre in buona salute. Questo frutto infatti è ricco di potassio, ossia un elemento indispensabile per il corpo umano nonché ottimo per mantenere l’udito in buone condizioni con l’avanzare dell’età. Per quanto riguarda invece le verdure i broccoli contengono ferro, fibre e vitamina C e possono fermare la formazione di radicali liberi nel corpo che abbattono le cellule, causando diverse malattie. Questa verdura tra l’altro può anche aiutare a prevenire il rischio di patologie legate all’udito oltre che migliorare lo stato di salute generale.

Cioccolato fondente e cereali integrali

Il cioccolato fondente è ricco di antiossidanti e vitamine che aiutano la digestione stimolando il sistema immunitario e il metabolismo. Inoltre aumenta il livello di magnesio nel corpo, consentendo una buona circolazione e un udito più sano. Anche i cereali integrali possono stabilizzare la funzione nervosa e proteggere le cellule ciliate nell’orecchio interno mentre sono esposte a forti rumori. Il motivo è legato al fatto che sono ricchi di magnesio che come già citato in precedenza, per l’udito è importante in quanto aiuta a migliorarne il flusso sanguigno. In base a quanto sin qui descritto, si evince che un’alimentazione sana è la chiave per una buona salute dell’udito. Consumare una dieta ricca di nutrienti in particolare quelli a basso contenuto di grassi e zuccheri e con proprietà antiossidanti, migliorerà la salute dell’udito e nel contempo ridurrà il rischio di infarti, cancro e altri disturbi cronici. Se quindi si notano alcuni fastidi all’orecchio è consigliabile prenotare una visita presso un otorino altamente qualificato, soprattutto se anche l’udito presenta dei problemi. In quest’ultimo caso il professionista può anche prescrivere l’uso di apparecchi acustici che negli ultimi anni sono diventati tecnologicamente avanzati.

test dell'udito

Test dell’udito: a cosa serve?

Se si sospetta di avere una perdita dell’udito per esserne sicuri vale la pena sottoporsi ad un test specifico. Tale condizione può infatti colpire chiunque e spesso progredisce finché non si verificano dei seri sintomi. La perdita dell’udito tra l’altro ha effetti di vasta portata sulla salute, quindi fare il suddetto test di base e quelli annuali di follow-up può risultare determinante per prevenirla o curarla.

A cosa serve il test per l’udito?

Un test per l’udito è ideale in quanto serve non solo a determinare se è presente una perdita, ma anche accertarsi quanto sia lieve o grave. Un test dell’udito approfondito può tra l’altro definire il tipo di problema e rispondere poi meglio a cure mediche, apparecchi acustici, sistemi acustici ancorati all’osso o impianti cocleari. Esistono tuttavia molte altre potenziali cause di perdita dell’udito, quindi l’anamnesi aiuta il professionista incaricato a determinare se il problema è dovuto a qualcosa di ereditario o genetico. Anche condizioni mediche come allergie, raffreddore, infezioni dell’orecchio e persino cerume possono contribuire alla perdita dell’udito. Infine vale la pena aggiungere che un esperto audioprotesista potrebbe chiedere se in passato si sono subiti traumi alla testa o alle strutture dell’orecchio. Qualsiasi tipo di lesione all’area cranica può infatti causare danni temporanei oppure permanenti.

Perché fare un test dell’udito?

Indipendentemente dall’età o dal tipo di lavoro che si svolge, vale la pena considerare di sottoporsi a un test dell’udito. Le persone più a rischio infatti sono quelle di età superiore ai 60 anni e i lavoratori in occupazioni ad alto rumore come ad esempio l’edilizia. Se invece si è già avuta una conferma attraverso i test, è altresì importante parlarne con il suddetto professionista in modo che possa stilare un programma basato su rilievi audiometrici ed eventualmente consigliare l’uso di apparecchi acustici. Infine vale la pena precisare che i test dell’udito sono indolori e non invasivi, e la maggior parte si effettuano in una stanza insonorizzata (cabina) appositamente progettata per tenere fuori qualsiasi altro rumore che potrebbe influire sui punteggi dell’esame compreso quello generato da un impianto di riscaldamento, dal condizionatore d’aria o dall’ambiente dell’ufficio. Nello specifico verrà chiesto di indossare cuffie o tappi per le orecchie con fili collegati a uno strumento chiamato audiometro.

Che cos’è l’audiometria?

L’audiometria è parte integrante di un test dell’udito e di solito include l’ascolto di toni a diverse altezze e volumi. Inoltre al paziente viene chiesto di indossare delle cuffie attraverso le quali l’otorino fornirà istruzioni e trasmetterà suoni o anche parole brevi (audiometria vocale). Il soggetto interessato in questi frangenti deve essere ben concentrato e ascoltare con la massima attenzione, poiché deve rispondere anche se il tono suona molto debole e riesce a malapena a sentirlo. Il test misura infatti anche i suoni più deboli che si possono sentire a ciascuna frequenza testata. L’audiometria vocale è un altro componente della maggior parte dei test dell’udito e prevede l’uso di parole (dal vivo o registrate) che il paziente deve ripetere e soprattutto dire se le sente ad un buon livello sonoro oppure non riesce a decifrarle accuratamente. A margine va aggiunto che se necessario l’otorino oltre a questi test appena citati, può anche optare per una timpanometria ossia un esame basato sui riflessi acustici. Nello specifico posizionerà nell’orecchio un tappo morbido in modo da determinare quanto bene si muove il timpano, e nel contempo permetterà di misurare le risposte riflessive dei muscoli dell’orecchio medio.

Prenota il nostro test gratuito dell’udito

Fai un test gratuito dell’udito: il nostro Centro Audioprotesico ti offre apparecchi acustici rivoluzionari e soluzioni personalizzate per l’udito. Contattaci subito o compila il form al seguente link.